Carta del rischio
Richiedi una valutazione personalizzata e riduci il rischio di incorrere nella malattia di Alzheimer o in una forma di demenza.
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Sebbene l'età avanzata sia il più importante fattore di rischio, il decadimento cognitivo può essere contrastato, grazie a misure di riduzione del rischio. Il primo passo da compiere per una prevenzione efficace è indagare se si è a rischio o meno, attraverso una valutazione mirata.
La Carta del rischio consente di fare una valutazione completa e personalizzata del rischio di incorrere in una forma di decadimento cognitivo o di demenza. Puoi richiederla oggi stesso presso la clinica neurocare di Bologna.
Alzheimer e Demenze, fattori di rischio
Ad oggi non sono del tutto note le cause scatenanti del morbo di Alzheimer e delle altre forme di demenza, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio. La comunità scientifica ritiene che l'insieme di fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita contribuisce alla degenerazione del tessuto cerebrale e al decadimento delle funzioni cognitive.
Tra fattori di rischio più rilevanti ricordiamo:
- Età avanzata
- Declino cognitivo
- Ipertensione, obesità, diabete di tipo 2
- Stile di vita, fumo di sigaretta, ipercolesterolemia, sedentarietà
- Familiarità
- Predisposizione genetica (mutazione di alcuni geni)
- Traumi cranici
- Depressione Maggiore
Carta del Rischio e Valutazione Neuropsicologica
La Carta del rischio
La Carta del rischio per contrastare il decadimento cognitivo nasce dai risultati degli studi del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna, coordinati dal Professor Federico Licastro, già docente di Immunologia.
La Carta prevede la determinazione di 18 variabili che, elaborate da un algoritmo matematico, stima il livello di rischio individuale di sviluppare un decadimento cognitivo o una forma di demenza, come la malattia di Alzheimer. Quando i fattori analizzati risultano alterati, si possono suggerire percorso di intervento finalizzati a ridurre il rischio di sviluppare un declino cognitivo o una forma di demenza.
La Valutazione Neuropsicologica
Alla Carta, si aggiunge una Valutazione Neuropsicologica. Si tratta di un esame, che attraverso dei test standardizzati, indaga lo stato delle funzioni cognitive della persona, andando a individuare eventuali deficit o punti di forza. Le funzioni cognitive sono le abilità mentali necessarie allo svolgimento di qualsiasi attività, da quelle relativamente semplici alle più complesse. Tra queste ricordiamo:
- Memoria
- Linguaggio
- Orientamento spaziale e temporale
- Attenzione
- Abilità Visuo-Spaziali
- Abilità Prassiche
- Funzioni esecutive
A che età richiedere la Carta del rischio?
La Carta del rischio con la valutazione Neuropsicologica può essere richiesta già a partire dai 50 anni di età in poi, come strumento di screening. È molto consigliata a chi ha più di 65 anni.
Una valutazione personalizzata
1. Anamnesi
Un medico raccoglie le informazioni anagrafiche e cliniche riguardanti la persona, approfondendo eventuali malattie, uso di farmaci, stile di vita (sedentarietà, fumo di sigaretta, eccetera).
2. Valutazione Neuropsicologica
Dopo l'anamnesi, viene somministrata la valutazione neuropsicologica, con la supervisione di uno psicologo esperto in neuropsicologia.
3. Analisi del sangue
Per poter ricevere la Carta del rischio, vengono somministrate delle analisi del sangue con valori specifici da misurare.
4. Restituzione
Una volta valutate tutte le analisi, vengono restituiti alla persona:
- Carta del rischio, con il grado di rischio misurato i base all'anamnesi e alle analisi del sangue
- Relazione della valutazione neuropsicologica, con i punteggi dei test e i commenti dell'esperto sul quadro cognitivo della persona
Follow-up e Terapie
In base alla percentuale di rischio calcolata e ai risultati della valutazione neuropsicologica, il medico potrà fare diverse proposte:
- Follow-up per monitorare il rischio
- Ulteriori esami strumentali per accertare la presenza di un decadimento cognitivo o di una demenza
- Somministrazione di integratori o terapie farmacologiche
- Stimolazione cognitiva
- Stimolazione Magnetica Transcranica
La TMS per la malattia di Alzheimer
La Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva potrebbe rappresentare un nuovo approccio terapeutico per la malattia di Alzheimer. È stato recentemente dimostrato che la rTMS, applicata nell’area cerebrale del precuneo per 24 settimane, rallenta il declino cognitivo e migliora l'autonomia nei pazienti affetti da Alzheimer di grado lieve-moderato.
